Palermo e dintorni. 9 – 11 Dicembre 2023.

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Lettere per chi non vuole leggerle.

Dopo qualche giorno che sono in una città di solito scappo. Ho un’autonomia di qualche giorno. Non mi piacciono molto, a me piace stare dove si respira bellezza. La bellezza per me è dove l’uomo non c’è. Ma non vale per le città italiane che nei controsensi, nessuna esclusa, restano scrigni di una bellezza feroce. Ne avevamo già parlato ma tu non lo ricorderai quindi lo ripeto. Sei stato a Palermo? Io in Sicilia sono stata più volte. Al Gennaio 2020 sono stata lì una decina di giorni, sola, per fare il ragusano. Avrei poi dovuto proseguire il viaggio su Palermo, Trapani, Mazara, Selinunte e Corleone. Ma mi sono interrotta per un attacco di panico nelle zone di Capaci. Stavo andando al monumento per Falcone, non ci sono arrivata. Ho preso la strada per l’aeroporto e sono tornata a casa. Forse una sindrome di Stendhal al contrario, cemento logoro e le costruzioni a cazzo del senza regole. Il terra di nessuno e di tutti. Non lo so. Ho la presunzione di sentire le cose, ma forse questa cosa la capisci tu che una volta mi hai detto che sono i luoghi a sceglierti. Dunque riprendo da lì con mia cugina, anche se a me quei luoghi gridano “Vattene, non è posto per te”. Palermo è una città dal centro storico bellissimo, piccolo, calpestabile, pieno di dettagli, localetti per ogni gusto, artigianato ancora vivo, cibo per strada e profumo di Maghreb. Questa smania bestiale che ho quando viaggio non ha senso con la stanchezza che sento negli ultimi anni, ma è irrefrenabile… non so se è una malattia o fame di vivere. Passare da Guttuso alle Catacombe, mettersi a piangere in Via D’Amelio e sentire il peso di tutte le cose che questo paese non riesce a risolvere, Antonello da Messina, le carceri per l’inquisizione, il mare e tutti i mercati. Questi cento passi fatti a Cinisi, fra la casa di Peppino e la casa “bene confiscato alla mafia”, il coraggio che non ho mai avuto e quanto invece avrei voluto esserlo… coraggiosa. Sono le cose che stupidamente la gente pensa di me, come tante altre assurdità. Il lungomare a Terrasini e le costruzioni orrende che sfregiano la natura i luoghi e le persone che pensano che tutto questo sia abitabile anziché orrore. Ciò che a furia di averlo sotto gli occhi sembra “normale”. Noi italiani siamo così abituati alla convivenza del più bello e del più brutto possibile. Loro, le persone, meravigliose, gentili, disponibili, educate. A loro è toccato questo angolo di mondo. A loro la scelta di non uscire di casa dopo le dieci di sera come il nostro tassista di 3 giorni Giuseppe o scegliere al contrario di vivere ad ogni costo e comunque come tutti i ragazzi presenti nei vicoli di Vucciria e Ballarò mattina o sera, con sparatorie da microcriminalità a cui segue la frase “tutto questo con la mafia di non tempo non succedeva”. Questo per dire che la criminalità è diversa nell’ordine rispetto a quella disordinata che adesso viviamo in ogni luogo d’Italia. Il non sentirsi al sicuro in nessun posto. La gente ha comunque da fare comunità a Palermo, non demorde al Sud la gente, questa grande assenza che sempre lamento nell’angolo di mondo in cui viviamo noi, la Toscana. Al Sud la gente è presente a se stessa, ha ancora una vita da difendere, qualcosa per cui combattere, un opinione da esternare. Gente che non si trattiene, che lo scrive sui muri, sui poster, nei negozi di ceramica. Così sono cresciuta e così non riesco a rassegnarmi al silenzio qualunquista e buonista che adesso mi circonda. Il dissenso. Bello sapere che via di qui tutto questo esiste ancora. Bello e controsenso vero per me invece avere scelto di continuare a restare lontano da tutti, in un luogo che è pace e silenzio. Assenza umana. Luogo in cui il dissenso è presente solo dentro di me. Palermo è una full immersion di vita umana fra le più belle d’Italia, come la regione di cui fa parte. Torno a casa più bella di sempre e più viva di sempre, più ricca di sempre… come ogni viaggio che si rispetti seppur breve che sia dovrebbe renderci. Grazie alle belle persone che ci hanno accompagnate.

Qui una raccolta fotografica che riguarda questa piccola 3 giorni. Palermo, Mondello, Capaci, Cinisi, Borgo Parrini. E la sequela di musei e luoghi in cui siamo entrate, le Catacombe dei Cappuccini, luogo non fotografabile ma di rara emotività, Palazzo dei Normanni, Cappella Palatina, Santa Caterina d’Alessandria monastero e chiesa e soprattutto il suo cortile e la pasticceria che vi risiede 😊, Palazzo Abbatellis, Palazzo Steri, Teatro Massimo e i mercati Ballarò, Vuccirìa, Capo. Fra i suggerimenti il b&b Cassaro 261 in pieno Centro.

Raccolta fotografica di Palermo, Mondello, Cinisi, Capaci, Terrasini. 9-11 Dicembre 2023.

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